Strutture dell’immaginario e tradizione orale – 2

Hits: 43

Strutture dell’immaginario e tradizione orale
Progetto promosso e coordinato dalla Soprintendenza per il patrimonio, storico, artistico e demoetnoantropologico della Liguria
in convenzione con
Direzione Scolastica Regionale per la Ligura
Centro di Documentazione della Tradizione Orale

Scuola Primaria di Pieve san Lorenzo (Minucciano – Lucca 2002-2003), ins. Valeria Martini e Nelita Andrei.
Paese di provenienza dei racconti Pieve San Lorenzo (com. di Minucciano – Lucca)
Caratteristiche del materiale: dattiloscritto dai ragazzi stessi che hanno rielaborato i testi senza interventi dell’insegnante. Sono state consegnate le cassette audio delle interviste. Il materiale audio è depositato presso il centro di Piazza al Serchio.

 

Il Devasto
A scuola è venuto un signore che ci ha raccontato del Devasto, un serpente molto misterioso e spaventoso .
Si crede che mangi i morti perché qualcuno lo ha visto uscire da una tomba.
Vive fra le macerie di Bergiola, un castellaro ligure-apuano situato nei boschi sopra la Pieve.
Chi lo ha visto racconta che è lungo circa 4 m. e che ha la testa grossa come quella di un gatto .

Il ballo degli streghi
Un giorno un suonatore incontrò un uomo che gli disse se andava a suonare a una festa.
Il musicista la sera andò dove era stato invitato e cominciò a suonare.
Mentre suonava andava sempre più indietro, verso un tavolo imbandito, ma quando si girò vide che il vino era sangue e i pasticcini erano “caccole” di pecora.
Lui si spaventò tanto che corse a casa e andò a letto.

Il Baffardello
Il Baffardello non disturbava solo gli animali, ma soffocava anche i bambini nella culla.
L’angelo custode, per proteggere i bambini, gli fece venire due buchi nelle mani così i bambini potevano respirare.
Il Baffardello è uno spiritello dispettoso che si diverte a fare le trecce alla coda dei cavalli e delle mucche. Se il contadino non le disfaceva, l’animale si ammalava e moriva.

Copyright © by Museo immaginario folklorico Tutti i diritti riservati.

Pubblicato il: 28.03.2005

Continuando ad usare questo sito, tu accetti i nostri Cookie. more information

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close