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Immaginario e territorio
L’immaginario folklorico, come le fiabe, tende quasi sempre a localizzarsi: il fatto di cui si parla è avvenuto in quel determinato punto, e solo in quello, e si integra totalmente con la località: quando vediamo un ponte del diavolo, ad esempio, non possiamo fare a meno di pensare al racconto come se ci arrivasse insieme all’immagine stessa del ponte; la popolazione poi tende a pensare che quella storia appartenga solo a quel particolare territorio, sia sua e non di altri.
Individuare, però, un’unità territoriale per la presentazione delle storie dell’immaginario è sicuramente una scelta arbitraria, basata su identità geografiche e/o storiche o semplicemente amministrative, ma non sulla presenza “tipica” di alcune figure, storie ecc., nonostante che normalmente ciascuno pensi che i racconti del suo paese siano unici.

Forse il piccolo paese o villaggio può rappresentare in qualche modo un’unità nel senso che per ciascun paese si ripetono un po’ tutte le tipologie di esperienze e di racconti; prendendo come esempio la Garfagnana, più o meno tutti i paesi hanno il proprio luogo dove si incontravano gli streghi, hanno un qualche personaggio dal nome fantastico che fa semplicemente paura, hanno case o luoghi dove ci si “risente”, ecc.; una forma di alveo insomma: le storie e le caratteristiche dei personaggi camminano per il mondo, ma in ciascun posto trovano la loro collocazione precisa, unica e irripetibile ed un loro nome.
In ciascuna zona ci possono essere anche dei nomi di figure dell’immaginario comuni e tipici come gli “streghi” o il “buffardello” in Garfagnana: i loro attributi trovano tantissime corrispondenze in altri territori e sono profondi nel tempo storico-mitologico.
Al momento abbiamo delineato il panorama di un’area: Toscana
La prima zona delle Toscana di cui pubblichiamo un viaggio è la Garfagnana.
Qui è la nostra sede principale e in questa area abbiamo effettuato nel tempo molte ricerche che ci permettono di creare mappe precise dei luoghi di paura e descrizioni molteplici delle principali figure dell’immaginario.
Un punto di riferimento importante per la ricerca è stata per alcuni anni l’Università di Pisa con Alberto Borghini, Fabrizio Workstein Braccini e ——–; la morte prematura degli ultimi due ci ha tolto purtroppo collaboratori preziosi.
Accanto a questi vanno ricordate le ripetute ricerche del laboratorio demologico della scuola media Santini di Piazza al Serchio, della scuola media di Gramolazzo, della scuola primaria di Pieve San Lorenzo e in varia misura di tutte le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di Piazza al Serchio.
Ci sono infine le molte registrazioni di Umberto Bertolini e le attività dell’associazione La Giubba, in particolare di Valeria Martini e Ilaria Giannotti.
Un punto di riferimento importante per la ricerca è stata per alcuni anni l’Università di Pisa con Alberto Borghini, Fabrizio Workstein Braccini e ——–; la morte prematura degli ultimi due ci ha tolto purtroppo collaboratori preziosi.
Accanto a questi vanno ricordate le ripetute ricerche del laboratorio demologico della scuola media Santini di Piazza al Serchio, della scuola media di Gramolazzo, della scuola primaria di Pieve San Lorenzo e in varia misura di tutte le scuole primarie dell’Istituto Comprensivo di Piazza al Serchio.
Ci sono infine le molte registrazioni di Umberto Bertolini e le attività dell’associazione La Giubba, in particolare di Valeria Martini e Ilaria Giannotti.